I laboratori del corpo

Quest’anno i nostri alunni delle quinte hanno imparato a conoscere le diverse caratteristiche e le varie funzioni degli apparati del corpo umano attraverso un approccio interattivo e laboratoriale, che è risultato essenziale per rendere lo studio più accessibile e coinvolgente. È stato utile studiare le basilari nozioni fornite dai libri, ma il metterle in pratica attraverso lavori concreti e creativi ha reso più efficace l’apprendimento.

Sono stati proposti, all'interno delle quattro sezioni della scuola Primaria di Turbigo, semplici esperimenti e divertenti attività creative. Gli alunni, con l'aiuto delle loro insegnanti, hanno costruito vari modellini degli organi del nostro corpo e riprodotto il funzionamento di alcuni apparati: dalla mano al braccio robotico (mosso dai muscoli antagonisti), dall'apparato respiratorio alla scoperta del battito cardiaco, dal neurone al cervello. E non poteva mancare la simulazione del viaggio del cibo nell'apparato digerente, né quella del funzionamento del nostro sistema circolatorio.

Una sezione ha disegnato gli organi dell’apparato digerente su una maglietta, attività utile per visualizzarne meglio la loro singola posizione, facilitandone lo studio. Un’altra, di pari passo con le lezioni, ha seguito con interesse le avventure dei personaggi della serie “Siamo fatti così”, in viaggio nel corpo umano. Insieme, le classi quinte hanno effettuato l’uscita didattica a Milano al Teatro Trebbo il 20 febbraio, vivendo l'emozionante esperienza del teatro partecipato con lo spettacolo “Intestino - viaggio nel corpo umano”.

Dopo aver studiato come il nostro corpo rimane in vita, abbiamo scoperto come si trasmette la vita, attraverso lo studio dell’apparato riproduttore. Per prepararci meglio ai grandi cambiamenti dell’adolescenza un aiuto importante è venuto dal “progetto affettività”, gestito dalla psicologa dott.ssa Pisoni.

“Se vi è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo…” (M. Montessori).