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Disobbedire a bullismo e cyberbullismo - report 22 e 24 febbraio 2024

Il 22 e il 24 gennaio 2024 si sono tenuti a Turbigo, all’interno dell’auditorium della Scuola secondaria di primo grado, due incontri su bullismo e cyberbullismo, un fenomeno sempre più spesso al centro di fatti di cronaca, che coinvolge bambini e ragazzi in età scolare.
Il primo dei due incontri è stato riservato agli studenti (in presenza le classi della scuola media di Turbigo, collegati in videoconferenza quelli delle altre scuole), il secondo a docenti, educatori e genitori.

Protagonista delle due giornate è stato Stefano Rossi, psicopedagogista tra i più noti in Italia e uno dei massimi esperti di didattica cooperativa, classi difficili ed educazione emotiva di bambini e ragazzi.
Rossi ha raccontato una serie di storie contenenti metafore “che mostrano i fili invisibili che tengono insieme le cose”. Una di queste storie riguarda l’uso di parole avvelenate. “Questa storia parla di un ragazzino di nome Marco che molto spesso travolge con le parole i suoi compagni di scuola. Compagni che pian piano cominciano ad isolarlo. Il nonno prova a spiegare al ragazzo che le sue parole avvelenano il cuore degli amici, ma Marco sembra non capire e dice al nonno che stava solo scherzando precisando che le sue erano solo battute. Allora il nonno propone a Marco di svolgere per una settimana una singolare attività: “Ogni volta che utilizzi parole avvelenate contro un compagno, vai in giardino e conficca un chiodo nella staccionata per ogni parola al veleno che hai utilizzato. Il bambino è perplesso ma decide di accontentare il nonno. Il primo giorno i chiodi conficcati sono due e nei giorni successivi complessivamente altri quattro. A fine settimana il nonno gli chiede di estrarre i chiodi e il bambino si rende conto che rimangono dei buchi, dunque dei segni indelebili. Allora il nonno gli fa notare che quando usiamo parole al veleno, conficchiamo dei chiodi nel cuore delle persone. Marco si rende conto per la prima volta di quanto le parole possano far male e confida al nonno la volontà di rimediare. “Contatterò ognuno dei ragazzi che ho ferito per scusarmi di quello che ho fatto: se riuscirò a farlo coprirò quei buchi con un fiore”. Dopo un paio di settimane, Marco fa una festa e invita tutti i suoi compagni portandoli davanti alla staccionata, ora piena di fiori. Dice ai suoi amici che ha capito che “le parole possono essere dei chiodi conficcati nel cuore dell’altro o fiori che accarezzano il cuore”. Una metafora davvero potente. Che i ragazzi presenti in sala hanno dimostrato di aver capito sottolineandolo con un grande applauso.
Durante il suo intervento, durato una novantina di minuti, Rossi ha raccontato altre storie simili, tutte aventi in comune il racconto del “male banale”, del conformismo, dell’esclusione. “È importante raccontare le storie, perché le storie rendono il cuore intelligente: storie sulla rabbia, storie sul coraggio, sull’autostima, sulla resilienza”. Storie che il psicopedagogista ha riportato nei suoi libri (uno di questi si intitola “Carezze ed empatia in classe”).

Al termine di ognuno dei due incontri, il Centro studi territoriali Athene noctua ha presentato Non abbiamo paura! Immagini e pensieri degli studenti del Castanese contro il bullismo, una pubblicazione frutto della collaborazione fra lo stesso Centro, Azienda sociale e la rete di scuole del Castanese.
Il volume - che raccoglie pensieri, slogan, fotografie, disegni e, nella versione online, anche brevi video prodotti dagli studenti - è corredato dagli interventi degli esperti che hanno partecipato al convegno dell’11 febbraio 2023, come l’ex senatrice Elena Ferrara, prima firmataria della Legge 71/2017 sul Cyberbullismo, e la pedagogista Giovanna Pini, presidente del Centro Nazionale Contro il Bullismo - Bulli Stop. Molto utili anche il questionario conoscitivo messo a punto dalla psicologa e psicoterapeuta Laura Pisoni e dal pedagogista Nathan Quaranta e il Vademecum curato dall’avvocato Maria Cristina Costariol e dalla professoressa Chiara Gualdoni che si sofferma sugli aspetti legali del fenomeno.
L’obiettivo ultimo di questo lavoro è far capire con forza che il bullismo in tutte le sue forme rappresenta una violazione dei diritti umani in quando lede la dignità di chi lo subisce ed è contrario a principi fondamentali quali l’inclusione, la partecipazione e la non discriminazione.
Al termine delle presentazioni, il volume è stato consegnata ai consigli di classe dei sei istituti secondari di primo grado del Castanese - facenti parte della rete costituita il 27 ottobre 2022 fra gli stessi istituti, Azienda sociale e il Centro studi territoriali Athene Noctua - ai Consigli di Istituto e alle amministrazioni comunali che hanno dato il loro patrocinio all’iniziativa.

Perché è importante questa pubblicazione sul bullismo fisico e su quello online? Perché nasce dai ragazzi e ha il merito di comunicare con chiarezza che il bullismo trova terreno fertile quando tendiamo ad isolarci dimenticando che l’unione fa la forza e trasforma la paura in coraggio. Non a caso come titolo per questo volume è stato scelto “Noi non abbiamo paura”, un titolo che rispecchia quelli dati dagli stessi allievi ai loro contributi: “Forti insieme”, “Non puntare il dito, tendi la mano”, “Le parole possono far male, pensa prima di postare”, “Non chiuderti”, “Adesso basta”, “L’indifferenza è bullismo”, “Il bullo indossa una maschera per nascondere le sue debolezze”, “Denuncia il bullo, non restare solo”, “C’è sempre una via di uscita”.
Che i ragazzi possano fare tanto lo dimostra anche la storia del diciottenne Andrea Premoli, lo studente del liceo Bertrand Russell di Milano che dopo aver subito atti di bullismo alle medie, si è poi impegnato direttamente alle superiori “per includere chi è diverso per disabilità”. Un impegno ripagato con la nomina ad Alfiere della Repubblica da parte del Presidente Mattarella.

L’invito che il Centro rivolge ai ragazzi è di fare come Andrea, ovvero non voltarsi dall’altra parte e aiutare chi ne ha bisogno. Allo stesso tempo chi ha bisogno di aiuto non si deve isolare, ma deve invece isolare il bullo chiedendo aiuto ai compagni e agli insegnanti.

roberta molteni
22 febbraio: Roberta Molteni, vicaria della dirigente Francone, introduce la mattinata

nathan quaranta
22 febbraio: Nathan Quaranta presenta Stefano Rossi

ragazzi in sala il 22 gennaio
22 febbraio: i ragazzi in sala

stefano rossi
22 febbraio: Stefano Rossi durante il suo intervento

roberta molteni
24 febbraio: Roberta Molteni, vicaria della dirigente Francone, introduce la serata

nathan quaranta
24 febbraio: Nathan Quaranta presenta Stefano Rossi

stefano rossi
24 febbraio: Stefano Rossi durante il suo intervento

pubblico in sala il 24 gennaio
24 febbraio: il pubblico in sala